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HR

Caldo estremo sul luogo di lavoro: come garantire sicurezza e che cosa dice la legge?

Di 
Ludovica
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Aggiornato il
14/8/2025

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L'aumento delle temperature globali rende sempre più attuali i rischi legati al caldo estremo sul luogo di lavoro. Affrontare questo problema non significa solo gestire il disagio, ma anche tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, un aspetto che coinvolge sia le responsabilità dei datori di lavoro che i diritti dei dipendenti. Questo articolo offre una guida completa su come affrontare il caldo, integrando consigli pratici e un quadro normativo di riferimento.

I rischi per la salute e la sicurezza

L'esposizione elevata al calore elevato può avere conseguenze anche gravi. È essenziale poter conoscere i pericoli per poterli prevenire:

  • Colpo di calore: la condizione più grave, potenzialmente fatale, che si verifica quando il corpo non riesce più a regolare la propria temperatura.
  • Esaurimento da calore: meno grave del colpo di calore, ma comunque debilitante. Tra i suoi sintomi ci sono debolezza, vertigini, nausea e sudorazione abbondante.
  • Crampi da calore: si tratta di dolori muscolari dovuti alla perdita di sali minerali attraverso il sudore.
  • Disidratazione: aggrava tutti gli altri rischi per la salute
  • Aumento del rischio di incidenti: la fatica e la ridotta concentrazione dovute al caldo possono aumentare la probabilità di infortuni.

Cosa devono fare i datori di lavoro: obblighi e misure preventive

La legge italiana stabilisce che il datore di lavoro ha il dovere di valutare tutti i rischi per la salute dei dipendenti, inclusi quelli legati al microclima e al caldo estremo.

Le misure da adottare includono:

  • La valutazione del rischio: identificare le mansioni e gli ambienti più a rischio e monitorare le condizioni di lavoro.
  • La pianificazione e l'organizzazione del lavoro: dove è possibile, spostare le attività più pesanti nelle ore meno calde (come la mattina presto) e fornire pause frequenti in aree fresche e ombreggiate.
  • Fornire acqua e dispositivi di protezione: garantire l'accesso costante a acqua fresca e potabile e, se necessario, fornire indumenti da lavoro leggeri e traspiranti.
  • Formazione e informazione: i lavoratori devono essere informati sui rischi del caldo e su come riconoscere i sintomi di un possibile malore.

I diritti e i doveri dei lavoratori

Anche i dipendenti hanno un ruolo attivo nella prevenzione e la legge tutela le loro azioni in situazioni di pericolo.

Il dovere principale, infatti, è bere spesso, anche prima di sentire sete, cercando di. evitare bevande alcoliche e zuccherate.

Si consiglia fortemente, inoltre, di indossare vestiti leggeri e larghi per favorire la traspirazione.

Per quanto riguarda la prevenzione dei malesseri, si consiglia di prestare attenzione ai segnali del proprio corpo e a quelli dei propri colleghi, avvertendo subito i superiori in caso di malessere.

Inoltre, è estremamente importante il diritto di rifiuto: il lavoratore ha il pieno diritto di astenersi dal lavoro o da una mansione, in caso di un grave ed immediato pericolo per la vita o la salute.

Aspetti normativi e il ruolo dei contratti collettivi

Oltre alla normativa centrale sulla sicurezza, è importante considerare come i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) affrontano il tema del caldo. Alcuni CCNL, specialmente nei settori più esposti come l'edilizia o l'agricoltura, contengono clausole specifiche che regolamentano:

  • Orari di lavoro modificati: Prevedono la possibilità di anticipare l'inizio della giornata lavorativa o di sospendere le attività nelle ore più calde.
  • Pause aggiuntive: Fissano un numero maggiore di pause rispetto a quelle standard, garantendo ai lavoratori il tempo di recuperare in aree fresche.
  • Fornitura di dispositivi specifici: Obbligano il datore di lavoro a fornire indumenti da lavoro particolari, come cappelli o tessuti tecnici traspiranti.

Casi specifici e tutele

In Italia, per i lavoratori edili e agricoli, il problema del caldo assume una rilevanza particolare. Per loro, l'Inps ha previsto la possibilità di richiedere la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) in caso di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa a causa di temperature elevate. È necessario che l'indice di calore superi i 35°C, un dato che può essere rilevato dalle centraline meteorologiche più vicine al luogo di lavoro. Questa misura tutela i lavoratori, garantendo una continuità di reddito e proteggendo la loro salute.

Consigli finali per affrontare il cado al lavoro

Riassumiamo qui di seguito i punti chiave e gli accorgimenti da adottare per una gestione efficace:

Per i datori di lavoro:

  • Valutare il rischio e monitorare le condizioni ambientali.
  • Pianificare il lavoro in modo da evitare le ore più calde.
  • Fornire acqua, pause adeguate e dispositivi di protezione.
  • Informare e formare i dipendenti sui rischi e le misure preventive.

Per i lavoratori:

  • Idratarsi costantemente e indossare abiti leggeri.
  • Riconoscere i sintomi del malessere da calore e avvisare i superiori.
  • Esercitare il proprio diritto di rifiuto in caso di grave pericolo per la salute.

Conclusione

La prevenzione e la tutela della salute dei lavoratori contro i rischi del caldo estremo sono una responsabilità comune.

Datori di lavoro e dipendenti, uniti, devono adottare un approccio proattivo. Riconoscere i pericoli, rispettare gli obblighi normativi e adottare le giuste precauzioni non è solo una questione di conformità, ma un impegno concreto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano per tutti.

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