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Lavoro in nero: il governo Meloni annuncia nuovi controlli. L'Horeca nel mirino: chi rischia di più?

Di 
Ludovica
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Aggiornato il
25/7/2025

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Il governo italiano ha annunciato un'intensificazione dei controlli volti a contrastare il fenomeno del lavoro in nero. Questa mossa mira a colpire duramente l'economia sommersa che ancora affligge diverse realtà produttive italiane. Il settore Horeca, in particolare, è da tempo sotto stretta osservazione a causa della sua intrinseca dinamicità che lo rendono particolarmente suscettibile a pratiche irregolari.

Ma cosa prevedono esattamente queste nuove misure e, soprattutto, chi sono i soggetti che rischiano di più di finire sotto la lente d'ingrandimento delle autorità?

L'annuncio della Meloni: un impegno contro l'economia sommersa

L'annuncio della presidente Meloni sottolinea la volontà del governo di rafforzare la lotta al lavoro irregolare, considerato non solo una piaga sociale che priva i lavoratori di diritti e tutele, ma anche un freno allo sviluppo economico del paese. L'evasione contributiva e fiscale generata dal lavoro in nero sottrae risorse preziose alle casse dello Stato, compromettendo la capacità di erogare servizi essenziali e di sostenere le imprese virtuose. Sebbene i dettagli operativi delle nuove misure debbano ancora essere completamente delineati, l'indicazione è chiara: si va verso un aumento delle ispezioni e un affinamento degli strumenti di rilevazione.

I pilastri dei nuovi controlli

Sebbene non siano stati specificati tutti i dettagli, si prevede che i nuovi controlli si baseranno su diversi pilastri:

  • Aumento delle ispezioni mirate: saranno potenziati gli effettivi degli ispettorati del lavoro, dell'INPS e dell'INAIL, con un incremento delle visite a sorpresa e delle verifiche incrociate. Particolare attenzione sarà dedicata ai periodi di alta stagione, agli orari serali e ai weekend, tipici del settore Horeca.
  • Tecnologia e analisi dati avanzata: Verrà fatto un uso sempre maggiore di strumenti tecnologici avanzati, come l'analisi dei big data e l'intelligenza artificiale, per incrociare informazioni provenienti da diverse banche dati (fisco, incassi registrati dai POS, acquisti di materie prime) e individuare anomalie o potenziali situazioni di irregolarità. Un'improvvisa discrepanza tra il numero di coperti serviti o camere occupate e i lavoratori dichiarati, ad esempio, farà scattare un allarme.
  • Collaborazione inter-istituzionale potenziata: Sarà rafforzata la collaborazione tra le diverse forze dell'ordine e gli enti preposti al controllo per operazioni congiunte più efficaci.
  • Sensibilizzazione e canali di segnalazione facilitati: Potrebbe esserci un'enfasi maggiore sulla sensibilizzazione dei cittadini e sulla promozione di canali facilitati per le segnalazioni di lavoro irregolare, anche da parte degli stessi lavoratori o di concorrenti virtuosi.

Horeca nel mirino: perché questo settore è così esclusivo?

Il settore Horeca è da tempo uno dei più monitorati e colpiti dai controlli sul lavoro in nero. Ci sono diverse ragioni strutturali che lo rendono particolarmente vulnerabile:

  • Elevata stagionalità e fluttuazione: Molte attività (soprattutto in località turistiche) hanno picchi di lavoro stagionali che portano a esigenze di personale flessibili, talvolta gestite in modo informale.
  • Turnover del personale: Un frequente cambio di dipendenti, magari con brevi periodi di impiego non dichiarati, rende difficile tracciare la situazione.
  • Orari flessibili e serate: L'attività si svolge spesso in orari "inusuali" (serali, notturni, festivi) dove la supervisione è percepita come meno stringente.
  • Pagamenti "sotto banco": La pratica di pagare parte o tutto lo stipendio in contanti, senza tracciabilità, è purtroppo ancora diffusa.
  • Mancanza di documentazione specifica: A volte, anche per i lavoratori occasionali o brevi, manca la corretta documentazione di assunzione e comunicazione agli enti.
  • Pressione sui costi: La forte concorrenza e i margini a volte ristretti possono spingere alcuni operatori a cercare un risparmio illecito sui costi del personale.

Chi rischia controlli e sanzioni nell'Horeca?

Oltre ai settori già citati (Edilizia, Agricoltura, ecc.), nell'Horeca i controlli si concentreranno su:

  • Ristoranti, bar e pizzerie: Specialmente quelli con un elevato volume di clienti ma pochi dipendenti regolarmente assunti. Attenzione ai "collaboratori" che sembrano parte integrante dello staff ma non risultano in busta paga.
  • Alberghi e strutture ricettive: Dalla reception alle pulizie, ai servizi di sala e cucina. Si controlleranno le presenze di personale ausiliario non dichiarato.
  • Stabilimenti balneari e attività turistiche stagionali: Alta probabilità di riscontrare personale non in regola durante i mesi estivi o di picco.
  • Catering: Spesso si ricorre a personale "extra" non dichiarato per eventi occasionali.
  • Discoteche e locali notturni: Dove l'elevata affluenza e gli orari notturni possono favorire l'irregolarità.

Segnali d'allarme specifici per l'Horeca che attirano gli ispettori:

  • Personale presente non corrispondente alle assunzioni: Il numero di persone effettivamente al lavoro non coincide con le comunicazioni obbligatorie (Unilav) presentate.
  • Presenza di lavoratori senza DPI (dispositivi di protezione individuale) o senza formazione sulla sicurezza: La mancanza di dispositivi di protezione individuale o di attestati di formazione sulla sicurezza è un chiaro segnale di irregolarità generale.
  • Contratti part-time fittizi: Lavoratori assunti a tempo parziale ma che di fatto svolgono un orario a tempo pieno, percependo la differenza in nero.
  • Collaboratori occasionali utilizzati come dipendenti stabili: L'abuso di contratti di prestazione occasionale per mansioni che dovrebbero essere inquadrate con un rapporto di lavoro subordinato.
  • Turni di lavoro eccessivi e non dichiarati: Ore di straordinario o turni lunghi non registrati e non retribuiti correttamente.
  • Mancanza di documentazione basilare: Assenza di buste paga o di documenti di identità dei lavoratori.
  • Segnalazioni di ex dipendenti o concorrenti: Le denunce di chi ha lavorato in condizioni irregolari o di attività concorrenti virtuose sono spesso la scintilla per un'ispezione.

Le conseguenze del lavoro in nero: non solo sanzioni pecuniarie, ma reputazione a rischio

Le conseguenze del lavoro in nero non si limitano a pesanti sanzioni pecuniarie per il datore di lavoro, che possono ammontare a decine di migliaia di euro per ogni lavoratore non dichiarato, oltre al versamento di contributi e imposte arretrati con sanzioni e interessi. Le implicazioni possono includere anche:

  • Sospensione dell'attività imprenditoriale: In caso di violazioni, o di un numero elevato di lavoratori in nero rispetto al totale.
  • Conseguenze penali: Soprattutto in caso di sfruttamento, gravi violazioni della sicurezza sul lavoro con infortuni, o utilizzo di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno.
  • Danno reputazionale irreparabile: Un'azienda del settore Horeca scoperta a impiegare lavoratori in nero subisce un grave danno d'immagine, che si traduce in perdita di clientela e difficoltà nel reperire personale qualificato. In un settore dove la fiducia del cliente è fondamentale, questo può essere devastante.
  • Impossibilità di accedere a finanziamenti o agevolazioni: Le imprese non in regola possono essere escluse da bandi pubblici, contributi o sgravi fiscali.

Consigli per gli operatori Horeca: Come essere in regola e dormire sonni tranquilli

Per evitare spiacevoli sorprese e operare nel pieno rispetto della legge, gli operatori Horeca dovrebbero:

  1. Assumere regolarmente: Ogni rapporto di lavoro, anche breve o occasionale, deve essere regolarizzato tramite la comunicazione preventiva agli enti competenti.
  2. Valutare i contratti giusti: Esistono diverse tipologie contrattuali (tempo determinato, indeterminato, part-time, stagionale, a chiamata, apprendistato) adatte alle esigenze del settore. È fondamentale scegliere quella corretta.
  3. Gestire correttamente gli straordinari: Tutti gli straordinari devono essere registrati e retribuiti secondo quanto previsto dal CCNL di riferimento.
  4. Investire in sicurezza: Garantire la formazione e i dispositivi di protezione individuale per tutti i dipendenti. La sicurezza è un indicatore di legalità.
  5. Tenere la documentazione in ordine: Mantenere aggiornato il Libro Unico del Lavoro, i cedolini paga e tutta la documentazione relativa al personale.
  6. Affidarsi a professionisti: Consulenti del lavoro e commercialisti qualificati possono fornire supporto indispensabile per la corretta gestione del personale e degli adempimenti burocratici.
  7. Monitorare le novità normative: Le leggi sul lavoro cambiano, essere aggiornati è cruciale.

Conclusioni

L'annuncio del governo Meloni di rafforzare i controlli sul lavoro in nero è un segnale chiaro: la lotta all'economia sommersa è una priorità e il settore Horeca è chiamato a fare la sua parte con trasparenza e responsabilità. Se da un lato l'obiettivo è tutelare i diritti dei lavoratori e garantire una concorrenza leale tra le imprese, dall'altro si mira a recuperare risorse fondamentali per lo stato.

È dunque fondamentale per i gestori di bar, ristoranti e alberghi mettersi in regola e per i lavoratori conoscere i propri diritti, contribuendo così a costruire un mercato del lavoro più equo, sicuro e prospero per tutti.

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